Sono tornata a studiare, a studiare miele :) Ho partecipato infatti al corso di introduzione all’analisi sensoriale del miele, ovvero a un corso di degustazione di miele aperto ad apicoltori e consumatori che ha l’obiettivo di insegnare un metodo di degustazione del miele finalizzato a riconoscere e descrivere i più noti mieli uniflorali italiani e a individuare i difetti
E’ pensiero comune che un assaggiatore debba essere un gran “naso” e una persona dotata di sensibilità olfattiva e gustativa superiori alla media. In verità per fortuna non è così: il corso di analisi sensoriale può esserte una bella e soddisfacente esperienza per tutti, nasoni e nasini perché la sensibilità dipende molto di più dall’addestramento che non dalla dotazione genetica. Quindi c’è speranza per tutti di riuscir a distinguere i vari mieli !
L’analisi sensoriale è una bellissima pratica sensoriale e intellettuale che obbliga ad affidarsi alle proprie sensazioni, soprattutto olfattive, spesso negate o misconosciute. Sembra quasi una pratica teoretica di sospensione del giudizio per riavvicinarsi agli oggetti e alle esperienze con la mente sgombra e … il naso pulito!
Il corso della durata di due fine settimana (molto intensi) è stato organizzato da Apilombardia e la Dottoressa Lucia Piana è stata la bravissima insegnant. Non credo di aver mai assaggiato così tanto miele come in queste giornate molto, molto dolci
Perché limitarsi ai corsi di degustazione del vino? Diamo spazio anche alla degustazione del miele!
Per conoscere qualcosa di più: Ambasciatori dei mieli